Coloro che leggeranno il titoli di questa poesia di Lorenzo de Medici in apparenza potrebbero pensare di non conoscerla, ma basterà leggere l’incipit della canzone per ritrovare una delle citazioni più famose del periodo del rinascimento:
“Chi vuol esser lieto sia, di doman non c’è certezza”.
Il trionfo di Bacco e Arianna è stato scritto negli ultimi anni di vita di Lorenzo il Magnifico, per l’occasione della festa del carnevale del 1490. La canzone di Bacco e Arianna avrebbe accompagnato la sfilata di maschere, riassumendo la dolcezza della vita assieme allo scorrere del tempo.
Le figure della canzone il trionfo di Bacco e Arianna
All’interno della poesia di Lorenzo il Magnifico troviamo Bacco, il nome che i romani davano al dio greco Dionisio, che come simbolo poteva avere, oltre alla vite rampicante, un bastone adornato da un intreccio di voglie di edera. I suoi seguaci erano, tipicamente, i Satiri e i Baccanti. Bacco era una divinità, oltre che giovane, gioviale, sorridente e simbolo del fasto della natura, del lato selvaggio alle volte. Bacco era il dio del vino, figlio di Zeus e di Semele, figlia del re di Tebe.
Arianna è la figlia di Minosse, re di Creta, e si ricollega alla leggenda del labirinto e del Minotauro. Arianna aiutò Teseo nell’impresa di uccidere il Minotauro, riuscendo con uno stratagemma a far uscire l’eroe dal labirinto, attraverso il famoso “filo d’Arianna”. L’eroe però, una volta salvo, svelò di aver finto l’amore per la donna e l’abbandonò al suo destino. Arianna pianse finché Dioniso le apparve per confortarla, mutandola poi nella costellazione di Arianna.
Sileno è il compagno e il maestro di Dioniso che un giorno, ubriaco, cadde dalla groppa di un asino e fu poi soccorso dal re Mida. Per aver aiutato l’amico, il dio concesse al re un desiderio. Mida richiese di poter trasformare tutto ciò che toccasse in oro, ma visto che la stessa trasformazione avveniva ogni volta che toccava del cibo, per non rischiare di morire di fame e di sete chiese nuovamente l’intervento del dio, che gli disse di bagnarsi nelle acque di un fiume per eliminare lo straordinario ma mortale dono.
Tutte le figure quindi, come si può notare, sono legate tra loro in un intreccio di storie della mitologia greca.
Analisi del testo di Bacco e Arianna
Il trionfo di Bacco e Arianna è un coro che rappresenta la voce di un’intera epoca storica, con i motivi comuni delle poesie del tempo, soprattutto in volgare. Il carro di Bacco è descritto in trionfo, accompagnato dal seguito di Arianna, dalle ninfe e dai satiri. Bacco e Arianna sono innamorati, mentre dalla sfilata stessa emergono le immagini tipiche della classicità: i satiri che corteggiano le ninfe, l’avido Mida, tutti a sfilare festosi mentre dall’altra parte incombe il rimpianto di una gioventù che fugge e che, proprio per questo, deve essere celebrata e goduta ogni ora che passa.
Trionfo di Bacco e Arianna commento
Riassumendo il contenuto di questa poesia, il messaggio che traspare riguarda la coscienza sull’impossibilità di avere qualche certezza sulle cose future, perché solo il presente è ciò che l’uomo veramente conosce.