È da un po’ di tempo che ti frulla in testa un’idea. Prendere carta e penna e iniziare a scrivere. Un romanzo, o un semplice racconto. Sulla scrivania c’è un quaderno che aspetta soltanto di prendere vita con i sogni e le vicissitudini di un manipolo di improvvisati personaggi. Eppure, nel momento fatidico, qualcosa ti frena e continui a rimandare. All’improvviso le idee non sembrano più così chiare, l’orizzonte della storia è nebuloso. La penna di colpo inizia a pesare come un macigno e soltanto scrivere le prime righe sembra uno sforzo incredibile. Che fare? Abbandonare l’intento o continuare a cercare la giusta ispirazione?
Secondo Richard Skinner, docente di scrittura creativa alla Faber Academy di Londra, non c’è nessuna ragione al mondo che ti impedisca di scrivere un romanzo. L’unico ostacolo sei proprio tu!
Se arriva il momento in cui scrivere sembra una fatica insormontabile, inizia a parlare con la tua coscienza. Scrivere è una forma di autoanalisi. Certo, mettere a nudo il proprio io è difficile, è richiesta una bella dose di coraggio e di sincerità.
Se mentre scrivi una vocina dentro di te ti tormenta con mille domande, come “Che cosa penseranno mia madre, mio marito, i miei amici?”, fai in modo di metterla da parte. C’è un paradosso che riguarda ogni scrittore: più ti metti a nudo nella tua opera e più diventi invisibile. Mentre scrivi, racconti te stesso: non preoccuparti di ciò che pensa la gente, non ha alcuna importanza.
Qualche consiglio utile per chi vuole iniziare a scrivere:
- Fatti guidare dalla pancia, non dalla testa o dal cuore. Più seguirai questo consiglio e più il racconto prenderà vita.
- Continua a leggere racconti e romanzi di altri autori. Cerca di capire come hanno pianificato e sviluppato la narrazione. Leggere insegna a scrivere.
- Gira la trama come se fosse una vite, non continuare a martellarla. La narrazione prenderà il suo corso in modo naturale, senza forzature.
- Se un protagonista del racconto vuole diventare ricco, prima derubalo. Crea degli ostacoli che rendano interessante i personaggi della storia.
- I personaggi devono confrontarsi, parlare in modo da affrontare i problemi. Non sono dei monologhi. Serve interazione.
Quando scrivi non cercare l’approvazione degli altri e nemmeno fama e guadagno. I dialoghi tra i personaggi devono essere naturali: non andare alla ricerca dell’aforisma memorabile o della frase ad effetto a tutti i costi. Piuttosto, narra qualcosa che ti stimoli e ti faccia alzare dal letto la mattina. Fatti guidare dalla passione. Sarà questa a portare i lettori a leggere con gusto il racconto. E per lettori non intendiamo per forza migliaia o addirittura milioni di persone: una volta terminata, stampa la tua opera sfruttando un servizio di stampa libretti con punto metallico, disponibile anche online a prezzi vantaggiosi, e regala qualche copia a chi vuoi.
Alla fine di tutto ti accorgerai che, una volta superato il blocco iniziale, tutto è andato in discesa. Completare la prima bozza del racconto è forse l’impresa più difficile e chi ci riesce sa di aver raggiunto un grosso traguardo. Il drammaturgo Edward Albee a tal proposito ha detto: “Maggiore è il rischio, maggiore sarà la ricompensa. Terminare la prima bozza della storia ti dà il permesso di chiamarti scrittore. Scrivere è uno stato legato alla confidenza, che si impara solo sul campo”