Immagini e colori di tutte le bandiere dei paesi del mondo non sono frutto di scelte casuali, bensì espressione di cultura e tradizioni delle nazioni che rappresentano. E’ dunque interessante decodificarne la simbologia, non sempre univoca, per ricavare importanti informazioni sulla storia di popoli e governi.
Le bandiere dei principali stati europei
Conosciamo tutti la grafica delle bandiere dei maggiori paesi ma quanti di noi sono in grado, a cominciare da quella italiana, di stabilirne origini e simbologia? Esaminiamo dunque il nostro tricolore, per passare poi in rassegna i vessilli di altri importanti stati d’Europa.
Lungi dalle fantasie dei poeti, che nei colori della bandiera d’Italia hanno visto il verde dei suoi campi, il bianco della sua neve ed il rosso del sangue per essa versato, il nostro stendardo ha radici storiche che risalgono all’ultimo decennio del ‘700 ed alla bandiera della rivoluzione francese. Da quella la nostra ha mutuato, con la variante del verde in luogo del blu, la triplice colorazione, che è emblema dei tre principi della rivoluzione: liberté, égalité e fraternité. Un significato forse meno suggestivo del primo ma legato al passaggio tra due epoche, che ha posto le basi per la nascita delle moderne democrazie.
La bandiera del Regno Unito, altrimenti detta “Union Jack”, riporta invece i simboli di quelle di tre dei quattro paesi che lo compongono: la croce inglese di St. George e le due croci oblique di Irlanda del Nord e Scozia, rosse su bianco le prime due e bianca su blu la terza.
I colori nero, rosso e giallo delle strisce della bandiera tedesca richiamano, secondo la teoria più accreditata, quelli delle divise di giovani universitari che combatterono per contrastare l’invasione napoleonica agli inizi dell’800.
Le più interessanti bandiere di paesi non europei
Tra gli stendardi più significativi di paesi extraeuropei vi sono quelli di Russia, Cina, Giappone, Egitto, Malesia e U.S.A.
La bandiera russa, composta da tre bande parallele rispettivamente bianca, blu e rossa, richiama i colori delle etnie slave e degli abiti delle popolazioni locali, che sono anche quelli rappresentativi delle tre doti primarie di audacia, rettitudine e nobiltà. Fu issata per la prima volta all’inizio del XXVIII secolo su disposizione di Pietro il Grande che, pare, prese spunto dalla bandiera olandese e ne fece il simbolo della marina russa. Sostituita nell’era della rivoluzione bolscevica fu reintrodotta, come bandiera nazionale, solo dopo la disgregazione dell’Unione Sovietica.
Lo stendardo cinese, con le sue cinque stelle su fondo rosso simboleggiante la dottrina comunista, è suscettibile di esegesi che variano dalla rappresentazione dei ceti a quella dei gruppi razziali.
Non v’è dubbio, invece, che il cerchio purpureo posto al centro della candida bandiera giapponese da quasi un millennio rappresenti il sole, da cui si riteneva discendessero gli imperatori.
Il tricolore egiziano, che è rosso, bianco e nero, simboleggia le distese deserte, gli antichi faraoni e le terre irrigate dal Nilo ma anche la rivoluzione ed i tempi ad essa precedenti e posteriori..
Le quattordici bande bianche e rosse della bandiera della Malesia infine indicano, come le cinquanta stelle di quella degli U.S.A., gli stati federati. La stella e la mezza luna sono poi il simbolo dell’islamismo e sono comuni alle bandiere di moltissimi paesi musulmani, tra cui la Turchia.