La domanda che le adolescenti fanno alle proprie mamme, purtroppo non molto frequentemente, è perché e quando è opportuno debbano andare dal ginecologo. La risposta immediata che una mamma dovrebbe suggerire è semplice. Il ginecologo può aiutare le ragazze a conoscere se stesse e il proprio corpo che, proprio nel periodo adolescenziale si trasforma notevolmente.
Un buon ginecologo è capace d’indirizzare le ragazze verso una conoscenza consapevole della sessualità, spiegando cosa ci si deve aspettare da un rapporto fisico e quali sono i pericoli che si celano dietro un rapporto sessuale.
Purtroppo in famiglia questi aspetti sono considerati un tabù e quindi questi argomenti non vengono trattati, ponendo le adolescenti di fronte a una scelta autonoma e, quando le ragazze si rivolgono ai loro genitori, spesso ormai il trauma è già presente o sono presenti già dei problemi.
Qual è l’età giusta per la prima visita ginecologica?
Lo abbiamo chiesto al Prof. A. Colicchia
La risposta esatta a questa domanda è veramente difficile da dare. Molto dipende dallo sviluppo più o meno precoce delle adolescenti. Alcune sviluppano intorno ai 9 anni e, con l’arrivo della prima mestruazione, la figura del ginecologo è importante per aiutare la bambina ad accettare questa situazione e, allo stesso tempo, aiutare i genitori a seguire un percorso educativo.
La prima visita viene spesso associata al primo rapporto sessuale che, in questi ultimi anni, si ha intorno ai 14 anni. Naturalmente sarebbe preferibile effettuare la prima visita prima di questo evento, permettendo all’adolescente di affrontare la cosa avendo i mezzi e le conoscenze necessarie a prevenire i possibili problemi o traumi legati al primo rapporto.
Quali sono le domande e i problemi che riscontra più frequentemente?
L’acne giovanile o l’insorgere della peluria sono spesso il motivo che induce le mamme e le adolescenti a recarsi dal ginecologo. Altri motivi, molto meno frequenti sono:
- Il ritardo della comparsa del ciclo mestruale
(generalmente intorno ai 15/16 anni) - Problemi anatomici
(generalmente percepiti durante il primo rapporto sessuale) - Dolori o disturbi
- Anoressia e conseguente arresto delle mestruazioni
(in questo caso il lavoro viene concertato con uno psicologo e un dietologo)
Facile intuire come le scarse informazioni avute in famiglia dove, come detto, la cosa viene considerata un tabù, inducano a porre poche domande alla famiglia stessa. La conseguenza è una serie di adolescenti che raramente comprende i rischi delle malattie sessualmente trasmissibili limitandosi, quando accade, alle sole malattie più conosciute come l’epatite e l’HIV e non considerando altra infezioni sessualmente trasmissibili (Batteri, Funghi, Virus, Protozoi, Ectoparassiti)
Un’altro aspetto non così raro, è il mancato utilizzo di presidi specifici per l’igiene intima. Accade spesso che le ragazze utilizzino del comune bagnoschiuma, oppure prodotti di scarsa qualità, causandosi in questo modo forti irritazioni vaginali e
Infine l’abbigliamento che, seguendo la moda, induce le adolescenti, ma non solo loro, a indossare indumenti intimi praticamente inesistenti, come il perizoma, o indumenti molto stretti. Queste abitudini portano a un arrossamento e successiva infiammazione delle parti genitali interne o esterne e, in alcuni casi, soprattutto se trascurate, possono ingenerare gravi lesioni e infezioni.
Quanto conta l’educazione sessuale in famiglia?
La famiglia riveste un ruolo fondamentale ma viene spesso rimandata, un po’ per ignoranza, un po’ per i motivi prima descritti, ovvero in famiglia l’argomento sesso è ancora un tabù in Italia. Quando si entra in argomento, comunque ci si limita alle preoccupazioni dal punto di vista sessuale e si demanda al ginecologo. Almeno in questo caso si aiuta la ragazza a sceglierne uno di fiducia, accompagnandola in questo percorso.
Quando presente la materia, l’argomento viene demandato alla scuola, dove però il tutto si esaurisce molto spesso con una mera lezione di anatomia tralasciando altri aspetti che toccano la salute dei ragazzi.
Abbiamo parlato fin qui dei problemi femminili ma, lo stesso percorso, sarebbe auspicabile anche per i ragazzi. Una visita periodica da un Andrologo svelerà loro molte curiosità, insegnandogli ad esempio come indossare un profilattico, e li metterà in condizione di vivere una vita sessuale con coscienza e in sicurezza per la loro salute.