Tutti conosciamo la Vespa Piaggio, protagonista del fenomeno storico che ha rivoluzionato il modo di spostarsi in strada di tutti gli italiani.
Enrico Piaggio aveva le idee chiare alla fondazione del progetto, quando il mondo si stava riprendendo dalla fine della guerra: sognava un veicolo che aiutasse a superare le difficoltà di trasporto attuali, pratico e utilizzabile da tutti per tutto. Utile per il lavoro, per divertirsi, … e in alcuni casi per essere paracadutato.
In pochi la conoscono, ma nella sua secolare storia la Vespa produsse nel ‘56 la 150 T.A.P., la cosidetta Vespa “Bazooka”, adottata dalla Legione Straniera e dal corpo dei Paracadutisti. Il modello era fornito di un cannone senza rinculo, 6 munizioni, due taniche per il carburante, un carrello e… poteva essere lanciato da un aereo.
La sua progettazione fu commissionata dal Ministero della Difesa Francese che richiese alla Piaggio il primo scooter a uso militare, resistente ma comunque agile e scattante. Si rivelò molto utile ai tempi della guerra in Indocina per sorprendere le truppe nemiche alle spalle: bastava che il conducente inforcasse il motorino e… si paracadutasse.
Dato l’uso militare questo modello viene rinforzato grazie ad un tubo che circonda lo scudo anteriore e posteriore del veicolo, in modo tale da aumentare la resistenza agli urti e fornire al contempo supporto alle munizioni. In questo modo i militari francesi potevano caricare le munizioni, lanciarsi, e sparare ai carri cinesi che minacciavano le loro truppe.
Dotata di un motore monocilindrico a due tempi, montava lo stesso carburatore della Vespa VL3 (ancora disponibile in commercio) , originato dall’ormai affermata collaborazione con la Dell’Orto con la quale la Piaggio ha prodotto la gran parte dei suoi carburatori Vespa. Questo vantava una cilindrata di ben 145,22 cc che permetteva al veicolo di raggiungere i 66 km/h e un’autonomia piuttosto alta (200 km), seppure il suo peso sfiori i 115 kg.
A dispetto di quanto raccontano le leggende su questo piccolo scooter da guerra, il cannone in dotazione non poteva essere utilizzato in corsa. Era necessario sfilarlo dal sellino e dallo scudo per essere poi utilizzato dall’artigliere: impossibile armare il cannone seduti sulla Vespa.
Sicuramente si tratta di un veicolo unico, ma a causa della sconfitta delle truppe francesi non ebbe il successo che meritava. Se le cose non fossero andate in questo modo oggi forse la Vespa “Bazooka” sarebbe più conosciuta e, chissà, la storia della Piaggio avrebbe preso tutt’altra piega… ma con i se e con i ma non si fa la storia.
Il veicolo comunque si riscattò in un’altra grande guerra, quella combattuta in Algeria fra il ‘54 e il ‘64 dallo Stato Africano. Questi riuscì a conquistarsi l’indipendenza, ironia della sorte… dai francesi.
La vespa 150 T.A.P. “Bazooka” venne accantonata nel ‘59, contando una produzione di appena 600/800 esemplari. Non rivoluzionò come avrebbe potuto il trasporto militare così come aveva fatto col cittadino, ma ha segnato una pagina di storia unica che ancora una volta testimonia il genio e la creatività che da sempre contraddistinguono la Vespa.