Sarà una ripartenza green guidata dalla sharing mobility quella che interesserà l’Italia nell’immediato post pandemia. Questa in estrema sintesi l’analisi dei dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility e resi noti il 28 aprile durante un incontro web pubblico nell’ambito delle Digital green week di Key Energy. Se infatti da un lato è vero che nell’anno 2020 e nei primi mesi del 2021 il ricorso agli ormai più svariati servizi di sharing mobility, messi a disposizione del cittadino soprattutto nelle grandi città, ha registrato cali drastici in concomitanza con le restrizioni e le varie chiusure che si sono susseguite, dall’altro la rapidità con la quale gli italiani hanno dimostrato di saper ricorrere a car sharing, bike sharing e altri servizi analoghi, al verificarsi delle riaperture anche parziali, è un chiaro segnale di quanto oramai la mobilità condivisa sia entrata nel DNA degli italiani.
La crescita della Sharing Mobility
La sharing mobility sta vivendo un ulteriore step di crescita ancora più verde, con la proliferazione di servizi di mobilità condivisa elettrica. Non solo i car sharing elettrici dei potenti car makers, ma anche bike sharing elettrici e soprattutto i monopattini, sono destinati a guidare la rivoluzione verde della mobilità italiana, con le due ruote attese da scenari diversi, legati anche al momento differente del proprio ciclo di vita del servizio. Lanciato da poco e capace di vivere il proprio boom in piena pandemia, con dati decisamente in controtendenza rispetto agli altri servizi di sharing mobility, il monopattino è ora in attesa di capire come evolverà la fase di consolidamento. Consolidamento che invece è ormai proprio del bike sharing. Grande il fermento intorno al monopattino.
Mentre si attendono con ansia segnali importanti dal Governo circa una normativa chiara legata all’utilizzo dei dispositivi, le aziende produttrici hanno iniziato la corsa al monopattino più performante. Ecco allora che l’attenzione si è spostata verso i particolari e a breve si potranno utilizzare monopattini con motore elettrico più performante e batterie che consentano una manutenzione più smart, il tutto senza trascurare gli aspetti legati alla sicurezza, in ragione di una aumentata stabilità del mezzo e della comparsa degli indicatori di direzione bidirezionali, fondamentali per aumentare la visibilità agli altri utenti della strada.
Il Bike Sharing: dalle grandi città alle zone turistiche
Già evoluto invece in termini di prodotto, il bike sharing è pronto a rinnovarsi in termini di servizio. Ecco allora che le due ruote in mobilità condivisa sono pronte a lasciare l’asfalto delle grandi città per abbracciare zone turistiche di grande impatto, come ad esempio il Cadore, con il bike sharing elettrico disponibile nel comprensorio delle Tre Cime di Lavaredo, dai paesi a valle fino a oltre i 3.000 mt della cima. Con mezzi ovviamente più idonei rispetto alle city bike elettriche, è già dunque possibile, a tariffe adeguate alla lunga percorrenza rispetto a quelle cittadine, noleggiare delle bici elettriche in modalità condivisa ovviamente station based. Servizio questo che presto verrà proposto anche nel Parco delle Cinque Terre e in Toscana, nella Valdichiana Senese. Il rilancio verde dell’Italia in termini di mobilità non è però fermo alla sola fruizione di servi da parte dei cittadini.
Una rivoluzione verde per le aziende
La rivoluzione verde della mobilità sta sempre più interessando anche le aziende, anche se al momento sono soprattutto le aziende pubbliche a giovarsi di un canale privilegiato per l’approvvigionamento di mezzi elettrici. Sono sempre più infatti le Regioni che promuovono l’adozione di mezzi elettrici caldeggiando lo svecchiamento degli autoparchi della PA e la conseguente transizione da motori temici a motori elettrici. Considerato che in Italia sono presenti tante aziende pubbliche con autoparchi che variano dai 200 agli 800 mezzi e che magari, per territorialità e modalità di utilizzo legate al tipo di attività, hanno percorrenze medie brevi ed un utilizzo frequente, il passaggio all’elettrico della PA, iniziato con decisione solamente nell’ultimo periodo, potrà avere un impatto decisamente importante in futuro sulla mobilità verde nazionale.
La strada è comunque tracciata ed il futuro green dell’Italia passerà sempre di più dalla mobilità. Una mobilità prima di tutto condivisa, privata ma anche pubblica, nella quale l’impatto dell’elettrico giocherà un ruolo fondamentale in futuro. Al momento, in attesa della maggiore diffusione dei motori elettrici, è però fondamentale coltivare la mentalità della sharing mobility anche all’interno delle aziende, in considerazione del fatto che le tecnologie di cui si dispone oggi, vedasi piattaforme informatiche di gestione della flotta come ad esempio Vectore®️ e l’integrazione di esse con la telematica a bordo, consentono a tutte le aziende con auto in pool di dotarsi di un car sharing di tipo corporate.