Che cosa sono le Ditte Individuali?
Spesso capita che da lavoratori dipendenti si voglia passare dall’altra parte della barricata e trasformarsi in imprenditore individuale mettendosi in proprio e crearsi una propria attività.
Per far questo è però necessario aprire Ditta Individuale, che così come dice il nome si riferisce ad una singola persona, ossia il titolare, che ne è l’unico responsabile e lavoratore. Ovviamente tutto ciò può rappresentare un vantaggio per coloro che vogliono decidere autonomamente quante ore lavorare, in quali giornate, che attività svolgere, ma come in tutte le cose vi sono anche i rischi, e non sono pochi.
Infatti coloro che scelgono di aprire un’impresa Individuale (a tal proposito consigliamo di leggere l’approfondimento pubblicato dal sito www.affarimiei.biz) devono mettere in conto che non possono contare su terze persone, ma tutto dipende da loro: gestire la contabilità, tenere i contatti con i fornitori ed eseguire l’attività lavorativa sono solo alcune delle situazioni che il titolare si può trovare ad affrontare.
Il rischio più grande che si può correre è che se l’attività va male e si stipulano dei debiti sarà solo responsabilità del titolare ditta individuale sanarli con le proprie disponibilità economiche e con il proprio patrimonio.
Le attività che si rendono più sicure per propendere verso la formazione di una Ditta Individuale sono quelle relative alle prestazioni professionali come ad esempio dei commercialisti, consulenti, medici, ingegneri, i riparatori di elettrodomestici o i parrucchieri: tramite la loro competenza possono attirare clienti e, se in gamba, il successo è assicurato. Ma vediamo ora per aprire una ditta individuale cosa bisogna fare.
Come aprire una Ditta Individuale
La Ditta Individuale è la scelta più economica per mettersi in proprio e iniziare la propria attività lavorativa grazie alla semplicità del suo riconoscimento in termini giuridici: per iniziare non è necessario versare un capitale quando viene costituita la ditta e l’unica cosa richiesta è l’apertura di una Partita IVA che è possibile fare recandosi all’Agenzia delle Entrate (leggi qui per sapere cos’è una Partita IVA http://www.retecamere.it/come-aprire-partita-iva/).
Tramite l’apertura della Partita IVA è possibile fatturare le proprie prestazioni lavorative e versare le giuste quote di tasse impresa. La ditta individuale può anche essere realizzata sotto la denominazione di impresa familiare o coniugale: nella prima vi possono operare anche i parenti, a patto che siano entro il terzo grado, mentre nella seconda l’attività lavorativa può essere gestita anche dal coniuge, basta che la Ditta sia fondata dopo il matrimonio e che vi sia il regime della comunione dei beni.
Quali tasse paga una Ditta Individuale?
I costi relativi alla fondazione di una Ditta Individuale sono abbastanza contenuti: come già accennato non richiede un impegno di capitale iniziale anche se vi sono alcune spese iniziali di cui tener conto se ci si vuole mettere in proprio, anche se la tassazione impresa individuale è presente.
Innanzitutto, se l’apertura della Partita Iva viene fatta autonomamente non è a pagamento, cosa diversa è se ci si rivolge ad un commercialista. L’iscrizione alla Camera di Commercio ammonta a circa 80-100 euro, mentre per quanto riguarda le tasse impresa, bisogna calcolare all’incirca 280 euro mensili da versare all’INPS per i contributi previdenziali e l’Irpef e l’Irap, la cui quota dovrà essere conteggiata a seconda del reddito risultante.