Insegnare l’italiano agli stranieri presenta alcune differenze rispetto al classico insegnamento dell’italiano che viene fatto nelle scuole di parlanti nativi. L’insegnante di italiano per stranieri deve infatti tenere conto di diversi aspetti che il normale insegnante (che solitamente svolge il suo lavoro su bambini, e raramente sugli adulti come spesso può capitare all’insegnante d’italiano per stranieri) deve attenzionare.
Un buon insegnante per stranieri infatti deve dimostrare di poter insegnare ad un diverso tipo di studenti tramite le certificazioni di didattica dell’italiano a stranieri, che sono dei titoli che attestano la competenza relativa proprio all’insegnamento agli stranieri. Inoltre, deve conoscere il funzionamento della lingua sul piano morfosintattico, sul piano fonetico e grafemico, su quello lessicale e testuale, concetti teorici che un madrelingua possiede inconsciamente, ma che sono necessari a livello teorico per l’insegnante di italiano per stranieri.
Un altro importante tassello è quello della conoscenza della cultura e del modo di vivere italiano, in modo da poter proporre diversi aspetti della lingua ad un adeguato livello in base agli studenti con cui ha a che fare, considerando anche i loro interessi e le caratteristiche psicologiche.
L’uso dei materiali didattici è sempre consigliato, ma oltre a quelli disponibili sui classici manuali può essere necessario reperire ed utilizzare qualcosa di più vivo e recente, in modo da proporre diverso materiale a diversi studenti considerando l’aspetto culturale. In alternativa, un buon insegnante per stranieri potrebbe anche creare del nuovo materiale didattico sia utilizzando nuovi elementi da internet e giornali, sia personalizzandoli in funzione del gruppo di studenti.
Gli studi teorici dei metodi e delle metodologie glottodidattiche dovrebbero indirizzare le scelte di insegnamento in base anche all’età degli studenti, che siano essi bambini o adulti.
La figura dell’insegnante per stranieri
In alcuni casi, soprattutto per scuole e corsi privati, manca un riconoscimento ufficiale di questa figura di insegnante di italiano per stranieri, ma con l’attuale aumento dei flussi migratori questo riconoscimento riguarderà anche la delineazione delle competenze specifiche che, come un insegnante d’italiano nelle scuole dell’obbligo, anche l’insegnante per stranieri dovrà ottenere per esercitare il suo ruolo, magari coadiuvato dai mediatori culturali e dai facilitatori linguistici.
Come diventare insegnante di italiano per stranieri
Essendo una figura non ancora regolamentata, è impossibile delineare un percorso stabilito, in quanto non è necessario avere un titolo di studio accademico. Basterà infatti un diploma di scuola media superiore e una formazione specifica per intraprendere questo tipo di insegnamento.
La formazione più raccomandata, oltre a sostenere gli esami universitari di glottodidattica, riguarda dei corsi specifici ed indipendenti dagli studi universitari, i quali trattino di didattica dell’italiano per stranieri. Alcuni di questi corsi sono accessibili online e provvedono ad insegnare un metodo di insegnamento pressoché già sperimentato sul campo nel corso del tempo da vari insegnanti e studenti assieme. Apprendere questo metodo comunicativo consente, in un mercato che sta diventando sempre più esigente e specializzato, di potersi differenziare dal resto dei colleghi.
In aggiunta a questi, chi volesse un riconoscimento ufficiale potrebbe rivolgersi ad enti certificatori universitari come l’Università per stranieri di Perugia e Siena, che pur non avendo valore ufficiale per attribuzione di punteggi nelle graduatorie, forniscono una sorta di assicurazione alla propria formazione.