La perdita dei capelli è un problema che affligge un numero sempre maggiore di persone, sia uomini che donne ma è necessario distinguere la caduta fisiologica dei capelli da quella patologica. Non è necessario allarmarsi, ad esempio, se la perdita stagionale è più importante del solito: è un fenomeno ciclico che può presentarsi in maniera più intensa se si sta affrontando un periodo particolarmente stressante.
Quali sono invece le cause che non sono cicliche e che possono portare ad una perdita irreversibile dei capelli? Al primo posto tra tutte c’è l’alopecia androgenetica (calvizie comune) che colpisce sempre più persone, in particolare uomini e può causare in alcuni casi la perdita totale dei capelli. Nell’uomo si sviluppa a partire dalle tempie, con un diradamento progressivo che va a colpire anche il vertice dello scalpo; i capelli diventano sempre più fini e infine cadono. Nelle donne invece questo tipo di problema colpisce l’intero cuoio capelluto, quindi il diradamento sarà più diffuso rispetto all’uomo.
Le cause dell’alopecia androgenetica sono state associate alla trasformazione del testosterone in diidrotestosterone, dovuto a sua volta a diverse variabili del nostro organismo: problemi legati alla tiroide, carenza di GH (ormone della crescita), menopausa, sindrome dell’ovaio policistico e molte altre. Negli uomini però la causa più frequente di perdita dei capelli è legata alla genetica, anche se ancora non sono state individuate quali siano le variabili che concretamente agiscono sul bulbo pilifero.
Forme meno gravi di alopecia sono quella seborroica (caduta dei capelli dovuta ad un eccesso di sebo), e quella da stress (si presenta in particolari periodi in cui siamo sotto pressione sia a livello fisico che psicologico). In questi casi la caduta è reversibile, basta rimuovere l’elemento che lo provoca.
Esistono decine di altre cause che provocano la caduta dei capelli, quasi tutte reversibili ma i rimedi non sono altrettanto numerosi. Uno dei trattamenti più innovativi è la tricopigmentazione, un infoltimento capelli non chirurgico, che consiste nell’iniezione di micropigmenti di colore (assolutamente non lesivi per il nostro organismo) nel derma del cuoio capelluto, creando una simulazione di ricrescita. Questo trattamento non è permanente perché i pigmenti vengono assorbiti ed espulsi dal corpo in un periodo che varia in base alle determinate variabili fisiologiche di ognuno, ma che in media va da 6 mesi ai 2 anni.
Con questo trattamento potrete simulare una ricrescita in zone determinate ed è particolarmente indicato, ad esempio, se soffrite di alopecia areata (perdita di capelli circoscritta in aree specifiche) o per ottenere un effetto densità nel caso in cui la vostra calvizie sia diffusa su tutto il cuoio capelluto. La perdita dei capelli, grazie a questo nuovo trattamento, non sarà più un problema ingestibile: l’importante è rivolgersi a tecnici esperti ed assicurarsi che il tutto si svolga con la massima professionalità.