Numerosi sono i casi di anoressia nervosa o di mancanza d’appetito: si tratta di un disturbo alimentare che si presenta dopo che si è sottoposti ad un periodo di dieta “restrittiva” e prolungata.
Si tratta di un vero e proprio disturbo dell’alimentazione che ha come conseguenza uno stato di sottopeso, con la concomitante paura di ingrassare e un’immagine del tutto distorta del proprio corpo.
Cerchiamo di capire qualcosa in più su questa vera e propria patologia e quali sono i sintomi che permettono di riconoscerla.
Lo abbiamo chiesto alla Dott.ssa Ilaria Giannoni psicologa con studio a Firenze, che ci ha spiegato in dettaglio in che cosa consiste e quali sono i “campanelli d’allarme” che ci permettono di riconoscere l’anoressia nervosa.
Anoressia nervosa: in cosa consiste?
Il manuale diagnostico DSM 5 ha inserito l’anoressia nervosa nel capitolo dedicato ai disturbi dell’alimentazione, parimenti alla bulimia e al binge eating disorder.
In realtà, l’anoressia non riguarda solo il cattivo rapporto con il cibo: la persona anoressica, infatti, non ha una buona stima di sé, è ossessionato dalle forme del proprio corpo e difficilmente si accetta.
Ne consegue, quindi, che il cibo è solo l’ultimo aspetto di un quadro più complicato.
Questa patologia e disturbo alimentare è diffuso prevalentemente nei paesi ricchi e industrializzati dove è presente una relativa abbondanza di cibo e si pone una particolare attenzione sul concetto di magrezza.
Inoltre, il disturbo riguarderebbe essenzialmente le donne, ma ultimamente anche una buona fetta di uomini in giovane età: negli anni si è trasmesso il valore culturale che un corpo esile è sinonimo di bellezza.
Non bisogna sottovalutare inoltre l’aspetto emotivo.
L’insorgere della malattia, e spesso anche delle ricadute, può essere ricollegato a periodi particolari della vita, particolarmente stressanti, come ad esempio un lutto in famiglia, una separazione dei genitori o situazioni molto difficili dal punto di vista emotivo.
Non bisogna in ogni caso sottovalutare questa patologia che può portare anche al decesso, dovuto non solo alla denutrizione, ma anche al suicidio.
Quali sono i sintomi che permettono di riconoscere l’anoressia nervosa?
In linea di massima, sono 3 i principali sintomi di questa malattia.
Innanzitutto avere un peso corporeo inferiore alla norma, ovviamente in proporzione all’altezza e all’età.
Una persona si intende sottopeso quando il suo peso è inferiore rispetto all’85% di quello normale per l’età e l’altezza; molto spesso però l’anoressia prende avvio con un peso normale che poi tende a diminuire nel tempo.
Ulteriore sintomo è quello di aver timore, anche nell’ipotesi di persona in sottopeso, di prendere peso o di diventare grassi; in molti casi, la paura di ingrassare non scompare anche nell’ipotesi in cui si continui a dimagrire e a perdere perso, rendendo ulteriormente complicata la situazione.
Si tratta di un fenomeno paradossale in quanto le preoccupazioni aumentano con il diminuire del peso.
Infine, un ultimo sintomo è quello di percepire il proprio peso e le forme del proprio corpo in un modo completamente distorto rispetto alla realtà.
Nonostante il peso inferiore alla norma, le donne che soffrono di anoressia continuano a vedersi “obese”, mentre altre pur vedendosi magre mettono in risalto alcuni difetti del loro corpo quali le cosce o l’addome.