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Acquisti su siti E-Commerce: scopriamo le abitudini degli italiani

Gli acquisti online sono, apparentemente, un fenomeno sempre più diffuso, tendente a diventare comune e quotidiano nella percezione più accettata. Insieme ad altri paradigmi degli ultimi anni (“il mobile ha superato il desktop” ne è un buon esempio) la percezione dei siti e commerce come luogo primario di acquisto tende a plasmare la percezione comune di acquirente.

La verità è più sfaccettata anche se questo non rende gli e-commerce meno importanti o redditizi e sicuramente la tendenza principale è quella di vedere le vendite online aumentare sempre più di importanza. Tutto questo, naturalmente, fino a quando non giungerà una nuova potenziale rivoluzione che possa sconvolgere ancora una volta le regole dettate dal campo di gioco attuale…

E-commerce in Italia: le tendenze attuali

Gli italiani, in buona sostanza, amano sempre più comprare e spendere su siti e-commerce. Se soltanto pochissimi anni fa la percentuale di chi avesse effettuato almeno un singolo acquisto online corrispondeva comunque ai tre quarti degli utenti totali di internet, gli acquirenti sono comunque aumentati di un buon 20%, mentre il fatturato è cresciuto molto di più, portando così in evidenza due fenomeni paralleli:

Da una parte per gli italiani, soprattutto al nord ma, in misura sempre crescente, anche al sud, i siti e-commerce stanno diventando un luogo dove comprare più di una volta, alla pari del negozio di fiducia. Diventa quindi importantissimo fidelizzare i propri clienti perché tenderanno sempre più a tornare e fare ancora acquisti.

Dall’altra parte, la rete nel suo complesso viene sdoganata come luogo finalmente sicuro e niente affatto misterioso o alternativo dove fare acquisti. L’elenco dei siti e-commerce da cui fare acquisti, così come quello dei prodotti e dei servizi che offrono, è in costante espansione e questo, se da una parte genera concorrenza, dall’altra contribuisce ad un mercato vibrante e dinamico che favorisce il consumatore.

 E-commerce in Italia: cosa vende e cosa meno (per ora)

Rispetto a pochi anni fa, i fattori che bloccano una vendita online stanno diminuendo drasticamente. Se prima era cosa piuttosto comune scartare un acquisto per motivazioni come un prezzo più competitivo offline, la difficoltà di determinare se il prodotto fosse effettivamente quello cercato, la semplice comodità, ora è piuttosto comune l’utilizzo dei vari comparatori di prezzi, anche se ancora non è possibile parlare di un fenomeno comune.

Non è ormai troppo difficile scegliere online vestiario (svanisce la difficoltà di determinare l’adeguatezza del prodotto), elettronica di consumo (nella stragrande maggioranza dei casi non si applica più la regola della maggiore convenienza dell’offline), turismo (il che soppianta la comodità delle tradizionali agenzie di viaggi).

Se queste sono le categorie che attualmente rappresentano la maggioranza del fatturato, nuovi siti e-commerce nascono costantemente, con proposte che coprono sempre nuovi rami. Se da una parte è quindi possibile puntare sui settori più gettonati, dall’altra ci sono ampi mercati ancora inesplorati, che possono e devono tenere conto anche dei bacini di utenza e della distribuzione geografica degli acquirenti (per ora l’acquirente medio vive nel nord Italia, ma questo è destinato a cambiare con l’accorciamento del digital divide).

L’unica cosa assolutamente cerca è che i siti e-commerce continueranno a crescere, così come le vendite.