Siete amanti della racconta dei funghi nel bosco? Ecco le cose da sapere assolutamente per non incorrere in errori pericolosi per voi e la natura che vi circonda. La prima cosa da tenere a mente è che i funghi sono fondamentali per garantire l’equilibrio dell’ecosistema nei boschi, perché rappresentano un aiuto insostituibile per consentire alle piante di assorbire le sostanze e i nutrienti essenziali presenti nel terreno. Così facendo, la pianta – grazie al nutrimento – riesce a produrre una quantità maggiore di ossigeno e ad assorbire una grande quantità di anidride carbonica. Fattore fondamentale che aiuta a ripulire l’aria dall’inquinamento atmosferico.
Proprio per l’importante ruolo che i funghi rivestono in relazione all’ambiente, la raccolta di questi frutti è regolamentata da tutte le regioni italiane – con una legge del 1993 – con l’obiettivo di preservare la loro presenza e garantire la continuità nei boschi. Per questo, chi ama raccogliere i funghi nei boschi deve sapere che esistono delle condizioni e delle limitazioni specifiche.
Ad esempio, si può raccogliere un massimo di 3 chili per persona al giorno, non si possono raccogliere i funghi ovuli ancora chiusi, non è possibile utilizzare rastrelli, coltelli o altri attrezzi simili per raccoglierli. Inoltre, i funghi raccolti devono essere riposti in contenitori areati come cestini o cassette di vimini per consentire alle spore di rimanere nel bosco e continuare a diffondersi. Contenitori chiusi, come quelli in plastica, ad esempio, impediscono questa funzione fondamentale.
E proprio a proposito di coltelli, c’è un’informazione da tenere sempre a mente: non bisogna mai tagliare i funghi, soprattutto alla base, perché questa operazione li renderebbe irriconoscibili. Inoltre, è vietato danneggiare i funghi nel bosco, se questi non verranno poi raccolti.
Per poter raccogliere i funghi sul territorio italiano, è fondamentale avere il permesso regionale – previo il pagamento di una quota – che consente l’attività solo entro alcuni limiti particolari, che servono per garantire la sopravvivenza dei funghi nei boschi del territorio. Da sapere, naturalmente, che la violazione di queste norme viene punita con multe consistenti e il sequestro dei funghi raccolti.
Appurate le norme cui occorre fare riferimento, bisogna sapere – a questo punto – quali attrezzi portare nel bosco nel momento in cui decidete di andare a raccogliere i funghi. Oltre al tradizionale cestino per la raccolta – strumento fondamentale per le ragioni indicate sopra – occorre prevedere uno zaino per un impermeabile e una piccola cassetta di primo soccorso, per poter far fronte a eventuali inconvenienti, e naturalmente un coltello con lo spazzolino, come quelli Opinel nati per gli amanti dell’outdoor, per poter effettuare una prima pulizia di questi frutti ed evitare di incappare in banali errori.
Ma vediamo, nel dettaglio, qual è la procedura raccomandata per poter raccogliere correttamente i funghi nel bosco, senza danneggiare l’ambiente circostante. La prima cosa da sapere è che – nel raccogliere il fungo – è importante evitare di tagliarlo alla base del gambo: dovrete raccoglierlo prendendolo dalla base. Solo a questo punto potrete tagliarlo alla base prima di riporlo nel cestino, avendo l’accortezza di sistemarlo in modo tale che i pori e le lamelle siano rivolti verso il basso.
Ma perché è bene evitare di tagliare i funghi dal terreno con il coltello?
Innanzi tutto perché se – in un secondo momento – siete colti dal dubbio di aver raccolto un fungo tossico, sarà molto più difficile capire se è buono o meno una volta tagliata la base, perché si avranno meno elementi per poter valutare e decidere.
Tuttavia, se non riuscite a torcerlo correttamente e tirarlo via abilmente, è meglio tagliarlo piuttosto che rovinarlo. In ogni caso, al di là dell’utilità durante la fase di raccolta, è sempre opportuno e consigliato portare un coltello per funghi anche per poter tagliare all’occorrenza rami e piante intralcianti lungo il percorso.