Seguire un’alimentazione povera di zucchero in caso di glicemia alta è fondamentale. Vediamo cosa è meglio evitare di consumare per sentirsi meglio
Tenere monitorati i valori della glicemia, ossia degli zuccheri nel sangue, è importantissimo. In un soggetto sano il valore standard a digiuno oscilla tra i 70 e 110 mg/dl. Se sale al di sopra di quest’ultimo si parla di iperglicemia. In tal caso è necessario seguire una dieta specifica onde evitare che degeneri in diabete. In questa guida abbiamo stilato un elenco completo di cosa è meglio evitare di mangiare a tavola per riportare i livelli di glicemia da alti a standard.
Come sopra indicato i prodotti da eliminare dal proprio piano alimentare sono quelli ricchi di zuccheri. Vanno quindi banditi: dolci, merendine, biscotti, snack non integrali, pane e pasta preparati con farine raffinate, marmellate, fette biscottate, grissini, alcolici, crackers, bibite gassate e zuccherate.
Lo zucchero può benissimo essere sostituito da dolcificanti artificiali oppure, meglio ancora, dal miele. Le marmellate ed i biscotti vanno selezionati accuratamente perché non devono contenere zuccheri aggiunti. Il pane, la pasta e qualsiasi altro alimento a base di farina deve essere integrale per poter essere mangiato senza peggiorare la propria condizione clinica.
Inoltre, alcune tipologie di frutta contengono dosi elevatissime di zucchero ed è quindi difficile inserirle in un piano alimentare senza superare il limite massimo di carboidrati che il paziente può consumare in una giornata.
Sfatando il mito che tra gli alimenti da evitare totalmente vi sono anche determinati tipi di frutta, vi indichiamo le quantità giornaliere consigliate per ciascuno:
- mango: 83 grammi
- cocomero: 190 grammi
- fragole e mirtilli: 1 bicchiere e mezzo
- ananas: 125 grammi
- mezza banana
- albicocca: tre intere
- melograno: uno
- mela: due
Da questo ne deriva che una porzione di frutta debba contenere in totale 15 grami di carboidrati circa per rientrare tra i cibi consentiti a chi soffre di questo disturbo.
In ogni caso il consumo di frutta, in accordo con il proprio medico, va inserito in una dieta studiata appositamente sul paziente per evitare che assuma zuccheri in eccesso da altre fonti.